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La pioggia nell’aria

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La pioggia nell’aria
scuote il cembalo dei ricordi
nella mattina assorta e distratta.

Si desta
in gemme di rugiada
la mia malinconia
rosa languente
nel giardino della memoria
dimenticata
all’ombra della tua carezza
evanescente.

Ogni rimembranza
risuona nel sonaglio d’argento.
Eco di voci,
balenio di luci
confuse dal vento.

Ogni amara fragranza
mi parla di Te,
esule signore
m’abbaglia
il bruciante Ricordo
del tuo perduto sorriso,
del tuo sguardo mite e lontano
nella selva d’incantate ore.

Ferita dai rovi dell’assenza
nel dedalo invalicabile di spine
della lontananza
la mia mano.

Sferza la mia anima
la pioggia nell’aria
nell’incedere fragrante di primavera
lo sguardo malinconico dell’iris blu
illuminerà il mio cuore desolato
nel silenzio soave della mia sera.

Dalle rovine del Tempo
nella sinfonia incompiuta
dei miei burrascosi giorni
il più struggente dei rimpianti

per sempre Tu.

Profuma di pioggia
la mia tristezza nella sera,
nel passo di giava di primavera
ogni suono mi sussurra di Te
mio amato e perduto sovrano.

Piove come allora.

Percuote la mia anima
ogni stilla d’argento.
Nella desolata ora
del memore turbamento
mi parli ancora
Tu,
diletto signore ostaggio del tirannico vento.

Scende alfine
la pioggia sul cuore in frantumi
come petalo di rosa
gentile.

Il Ricordo tuo
nel languire dell’ultimo giorno d’ aprile
sarà carezza senza fine
per l’anima mia

che nella luce
della tua silente presenza
tornerà,

nel silenzio della stagione senza nome,
della mia solitudine
a fiorire.

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